Cima della Serra Rocca Chiarano (2.262) e Monte Rocca Chiarano (2.175)


5 luglio 2013, partecipanti Giacomo, Stefano e Giorgio

La Serra Rocca Chiarano è un susseguirsi di diversi torrioni rocciosi separati tra loro da imponenti circoli glaciali che verso est precipitano per alcune centinaia di metri sui pianori sottostanti; molto bella in ogni periodo, ammantata di neve la Serra Rocca Chiarano offre una visuale spettacolare avvicinandosi ai costoni rocciosi dalle Toppe del Tesoro.
Obiettivo della nostra escursione è un giro ad anello che ci consentirà di percorrere la lunga cresta della Serra da nord a sud per poi costeggiarne la base nella direzione opposta.
La base di partenza è il Passo Godi da cui ci si avvia lungo il sentiero che sale al Valico dello Scalone; già questo primo tratto di percorso offre magnifiche viste sulla piana del valico, sulle serre immediatamente a nord-ovest e sul Monte Marsicano.
Dal passo al Valico dello Scalone sono quasi quattrocento metri di dislivello che si superano davvero senza accorgersene, sia perché rapiti dal paesaggio circostante sia perché il sentiero è reso piacevole dall’alternarsi di tratti a stretti tornanti con lunghi traversi quasi in piano … e ad ogni svolta Passo Godi e le sue poche costruzioni appaiono sempre più in basso.
L’arrivo al valico è proprio all’attacco settentrionale della Serra e, come di norma avviene in questi casi, cambia tutto in un istante: si è colpiti in pieno dal sole che, salendo ad est, fino a quel punto è rimasto celato dalla montagna e si apre una visuale molto ampia, fino alla Majella, e sui tanti pianori che si alternano fino al Pratello.
Guardando a sud si vedono le prime cime che si raggiungono a vista prendendo rapidamente quota su un ampio crinale; questo primo tratto è un pò l’anticipo di quel che sarà l’attraversamento dell’intera Serra: numerose salite e discese sul filo della cresta, per dchilometri attraverso ambienti grandiosi di torrioni di roccia scolpiti dai ghiacci nella notte dei tempi.
Prima di raggiungere la massima elevazione (quota 2.262) si superano diverse cime intervallate da profondi canaloni che precipitano a valle; particolarmente ampio è l’anfiteatro di roccia che separa le cime a quota 2.138 e 2.240 ad un chilometro circa a nord della elevazione più alta delle Serra.
Si prosegue sempre tenendosi sul filo della cresta e si scende ripidamente ad un’ampia sella in cui sono presenti un paio di strette fenditure nella roccia in cui è possibile infilarsi con cautela fino a portarsi proprio sul bordo del precipizio sottostante ed avere così una visuale molto suggestiva dello sperone dove è la cima più alta della Serra.
Dopo aver percorso circa sei chilometri e superato un dislivello complessivo di 800 metri si arriva finalmente al mucchio di sassi della Cima di Serra Rocca Chiarano situata proprio al limitare delle rocce che si protendono verso est. Il panorama è avvincente in ogni direzione ed in particolare emerge dagli altopiani sottostanti la sagoma imponente del Monte Greco.
Procedendo ancora per altri 2,5 chilometri e passando accanto ad un vistoso “ometto” (sicuramente il più grande che abbia mai visto) si arriva alla Rocca Chiarano (2.175) che è poi l’ultima elevazione significativa della Serra. Proprio di fronte è il Monte Greco così vicino che se ne vede distintamente la croce di vetta.
Proseguendo verso sud per circa 300 metri si arriva ad un ampio pianoro attraversato dal sentiero (H2) che sale da Villetta Barrea, scollina proprio qui e poi prosegue fino a raggiungere il Lago Pantaniello: seguendo questo sentiero si scende rapidamente fino a raggiungere un grande fontanile situato a quota 2.000 da cui esce una buona quantità d’acqua freschissima (inizio luglio).
Proprio accanto al fontanile inizia una sterrata che si dirige verso nord in direzione dello Stazzo il Prato che è ben visibile da quel punto; ci si avvia lungo la sterrata proprio al di sotto degli avamposti più meridionali della Serra appena percorsa, si supera lo Stazzo e si prosegue ancora per un chilometro circa fino ad un tratto in cui la sterrata comincia a risalire su un dosso piegando verso destra (proseguendo si raggiunge il Lago Pantaniello).
Lasciata la sterrata si prosegue verso nord su rade tracce di sentiero (Y4) coperte per ampi tratti dalla vegetazione che si fa sempre più rigogliosa. Pur in assenza di segni sul terreno (forse coperti dalle piante) il percorso rimane comunque intuitivo ed attraversa alcuni valloncelli prima che riaffiorino le rassicuranti bandierine bianco-rosso; siamo proprio nel mezzo del Piano le Gravare dominato dai torrioni della Serra di cui si ha l’esatta misura ora che li si osserva dal basso!
Il luogo ci ha dato una forte sensazione di isolamento e si ha quasi l’impressione di essere i primi visitatori dopo il lungo periodo invernale in cui l’ampio l’innevamento è stato sicuramente per i più un forte deterrente a spingersi fin sotto l’ampia bastionata.
Il percorso prosegue in rettilineo ancora per qualche chilometro in leggerissima discesa fino a raggiungere lo Stazzo Le Mandrucce  a quota 1.740 che in questa stagione a stento riesce ad emergere dalla rigogliosissima vegetazione che lo circonda; un cartello del Corpo Forestale fornisce una breve descrizione del luogo e dei possibili percorsi che si possono intraprendere da quel punto.
Lasciandosi alle spalle lo Stazzo e puntando direttamente ad ovest si ritorna verso il Valico dello Scalone; sempre per via della vegetazione fitta che copriva ogni eventuale traccia abbiamo deviato ed allungato un pò verso nord fino a portarci su di un’altura da cui il valico era finalmente ben visibile. Ancora un piccolo sforzo per risalire circa 200 metri lungo il comodo sentiero ed ecco che si è di nuovo in cresta … ora non resta che ripercorrere il bellissimo tracciato che riporta in basso, al Passo Godi.
L’escursione descritta è vivamente consigliata in quanto consente di farsi un’idea davvero completa della Serra Rocca Chiarano e dei territori ad essa circostanti; non è brevissima (sono circa 21 chilometri) e presenta anche un buon dislivello (oltre 1.400 metri complessivi) ma gli scenari che si attraversano sono tali e tanti che ripagano ampiamente ogni eventuale fatica!